Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più sul BHO. Per scoprire qualcosa in merito, seguici nelle prossime righe. Abbiamo creato una guida completa per aiutarti a capire come si estrae e di quali tipologie esiste.

Cos’è il BHO?

Partiamo dalle basi. Ricordiamo quindi che BHO è la sigla di Butane Hash Oil. In circolazione da diversi anni, questo concentrato della cannabis è divenuto popolare relativamente da poco. Noto anche con il nome di budder e con il termine di honey oil, il BHO, come dice il nome stesso, è un concentrato di cannabis ottenuto tramite estrazione con butano.

In poche parole, il processo di estrazione prevede che venga iniettato del gas a pressione in un contenitore allungato, che è di forma cilindrica e contiene marijuana. Grazie a questa semplice procedura, il butano deve necessariamente entrare in contatto con l’intera materia vegetale.

In tal modo, porta con sé i cannabinoidi presenti, questo priam di fuoriuscire sotto forma di miscela, ovviamente di butano e cannabis.

Una volta completato questo processo, si lascia riposare il tutto per qualche istante, in modo da consentire al gas di evaporare.

Dopo che il processo di evaporazione è completato, si eliminano, sempre con il butano, i residui tossici presenti. L’estrazione di BHO è pericolosa. Il butano, infatti, è un gas altamente infiammabile. Una sola sua scintilla, può provocare delle lesioni anche molto serie.

Ecco perché, qualsiasi cosa si legga online in merito alla sua estrazione, va preso con cautela. Il consiglio principale che diamo è quello di studiare a fondo le istruzioni e, in secondo luogo, di lavorare in un luogo sufficientemente areato.

Prima di fornire, passo passo, tutte le informazioni per l’estrazione, ricordiamo che le bombole di gas butano disponibili in commercio non sono tutte uguali. Nello specifico, esistono due tipologie di gas butano, ossia l’isobutano e l’N-butano.

Il primo, più a buon mercato, è considerato però molto pericoloso. Per il BHO, bisognerebbe quindi usare l’N-butano.

Acquistarlo a buon mercato sui canali ufficiali, però, non è possibile. Per l’estrazione di questo concentrato di cannabis, se si vuole operare in sicurezza, è quindi consigliabile orientarsi verso soluzioni sottoposte a processi di raffinazione.

Nella maggior parte dei casi, si tratta di miscele di isobutano ed N-butano.

Come si estrae il BHO?

Vediamo ora, passo passo, quello che bisogna fare per estrarre il  BHO. La prima cosa da ricordare al proposito è che, per ottenere poco più di 24 g di BHO, sono necessari 30 grammi di cannabis e, nello specifico, 300 ml di butano. Per concretizzare la procedura, si può utilizzare qualsiasi parte della pianta.

Vanno bene sia le cime, sia gli scarti. Da ricordare è anche la possibilità di utilizzare foglie e rametti. Fondamentale ovviamente è utilizzare materia prima di massima qualità.

Dopo questa doverosa premessa, entriamo nel vivo della procedura dettagliata.

  • Procurati materiale vegetale di massima qualità ed essiccato
  • Inserisci il materiale vegetale nel tubo di estrazione. Fai pressione su di esso verso il basso, così da eliminare eventuali bolle d’aria.
  • Qualora dovessi usare un tubo di estrazione artigianale, procurati qualche filtro da caffè. In questo modo eviterai che si formino eventuali bolle d’aria.
  • Procurati una pirofila. Se non ne hai una a disposizione, va benissimo anche una teglia in pyrex. Su di essa devi mantenere l’estremità inferiore del tubo di estrazione. Ricorda che, durante il processo stesso, il tubo raggiunge temperature molto fredde. Fondamentale quindi è attendere qualche istante prima che il butano percorra tutto il materiale vegetale. Ecco perché, in generale, si consiglia di utilizzare un vassoio in vetro pyrex.
  • Inietta ora il butano all’interno del tubo. Procedi attraverso l’estremità superiore. Dopo qualche istante, ti accorgerai che il gas inizierà a fluire attraverso l’erba. Uscirà quindi dall’estremità inferiore del tubo.
  • Dopo aver consumato tutto il butano, devi attendere che la parte liquida goccioli fuori dal tubo di estrazione.
  • Una volta svuotato il tubo, lascia evaporare il liquido riversato sulla pirofila. Sulla superficie, dovrebbe rimanere una sostanza marrone con delle sfumature leggermente dorate. Quanto appena descritto è una forma grezza di BHO.

Quali sono le principali tipologie di BHO?

Dopo aver fatto velocemente in punto della situazione sul processo di estrazione, vediamo qualche informazione sulle tipologie di BHO.

Quali sono? Ecco un elenco sommario con le caratteristiche.

  • Shatter: tipologia di BHO di consistenza fragile. Risulta molto simile al vetro. Purificato durante il processo di produzione, viene lasciato riposare alla fine dello stesso.
  • Wax: nota anche come cera di BHO, questa tipologia è contraddistinta da una consistenza molto appiccicosa. Il suo colore più frequente è bianco cremoso, molto simile a quello del miele.
  • Live resin: per la realizzazione di questa tipologia di BHO si utilizzano fiori freschi di cannabis. I suddetti, vengono congelati dopo essere stati raccolti. Sono conservati a temperature molto basse nel corso dell’intero processo di estrazione. L’estratto in questione è molto potente e caratterizzato da una maggiore concentrazione di terpeni.

 

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