Quando si decide di cominciare a coltivare cannabis, arriva anche il momento di capire come conservare i semi. Se pensi che sia complicato, ti sbagli di grosso. Per aiutarti abbiamo creato una guida rapida e semplice, che contiene diverse informazioni pratiche e utili al proposito.

La puoi trovare subito qui sotto. Ovviamente, ti invitiamo a farci sapere nei commenti cosa ne pensi!

Come gestire l’umidità

Parlare di conservazione dei semi di cannabis vuol dire considerare diversi criteri. Uno dei più importanti è indubbiamente l’umidità.

In linea di massima, ricordiamo che è fondamentale conservare i semi in luoghi freschi e asciutti. Le oscillazioni di temperatura, ma anche di umidità, possono infatti rivelarsi fatali.

Un’ottima soluzione per conservarli mantenendo il giusto livello di umidità è un contenitore di plastica, che deve essere poi sistemato in un luogo buio e fresco. Se si prevede di proseguire per un po’ con la conservazione, il consiglio è di mantenere l’umidità dell’aria attorno al 9%.

Il discorso appena fatto non vale nei casi in cui la confezione dei semi, che sono sempre sottovuoto, rimane chiusa.

Cosa sapere sulla temperatura

Il secondo criterio da prendere in esame quando si parla di conservazione ottimale dei semi di cannabis è la temperatura. I semi di cannabis resistono anche a temperature molto basse. Per questo motivo, è possibile conservare i semi nel frigorifero o nel congelatore senza temere per la loro integrità.

Esistono comunque alcuni semplici consigli di buonsenso. Nel caso della conservazione in frigo, per esempio, è il caso di evitare di tirarli fuori troppo spesso. In tal modo, infatti, è possibile prevenire oscillazioni che potrebbero danneggiarli in maniera irreparabile.

La luce

Quando si parla di conservazione dei semi di cannabis, è essenziale prendere in esame anche tutto quelo che riguarda la luce. In generale, è molto importante evitare di esporli alla luce diretta. In tal modo, è possibile preservarne la capacità di germinazione.

Come distinguere le diverse varietà in proprio possesso

Un aspetto che può sembrare banale quando si parla di gestione e conservazione dei semi di cannabis riguarda la distinzione tra le varietà in proprio possesso.

Tenendo fermi i consigli appena ricordati per la conservazione, ricordiamo che è molto utile etichettare i contenitori con i vari semi, in modo da gestire al meglio le diverse varietà in proprio possesso  e da tirarle fuori al bisogno quando si sceglie di iniziare a coltivarne una.

Ovviamente, come già ricordato, è opportuno evitare di aprire e chiudere troppe volte il contenitore. In questo caso, come già detto, si preserverà la loro capacità di germinazione e la qualità del futuro raccolto.

Altri consigli

conservazione semi di cannabis

I consigli per conservare al meglio i semi di cannabis non finiscono certo qui. Nel caso di chi acquista i semi e non ha intenzione di conservarli per lungo tempo ma di cominciare a coltivarli subito, non è davvero il caso di occupare dello spazio in frigorifero.

In tali frangenti, si può utilizzare senza problemi un armadio, a patto che sia collocato in un angolo particolarmente asciutto, pulito e scuro della casa.

Ribadiamo l’importanza di collocarli in una zona in cui non siano colpiti direttamente dal sole. Quella descritta è un’ottima alternativa, a patto che si inizi subito a coltivare i semi acquistati.

Possibili pericoli e come prevenirli

Sono altri i pericoli che possono pregiudicare lo stato di conservazione dei semi di cannabis. Tra questi, è il caso di ricordare gli insetti. Basta infatti che un singolo insetto si infili in un contenitore per rendere inutilizzabili tutti i semi acquistati.

Per evitare problemi da questo punto di vista, è consigliabile spargere delle terre diatomee nel luogo deputato alla conservazione dei semi di cannabis.