sommelier della marijuana

Esistono i sommelier del vino, del whisky e ora anche i sommelier della marijuana. Si fanno chiamare “erbaristi”, e le loro competenze sono sempre più richieste in ogni angolo del globo.

Via via che la legalizzazione della cannabis prende piede, i sommelier della marijuana sono figure estremamente versatili, in grado di inserirsi in grow shop, hemp shop, cannabis club e locali similari.

Gli erbaristi accompagnano il cliente nella scelta della cannabis perfetta, individuando la tipologia ideale per ciascun utilizzo.

Cosa fanno i sommelier della marijuana?

In fondo c’è da chiederselo: cosa fanno i sommelier della marijuana per vivere?

Essendo una professione a tutti gli effetti (e soprattutto ben retribuita) gli erbaristi si adoperano per decantare le proprietà di ciascun prodotto.

Generalmente la prima domanda che pongono al cliente è: Come ti vuoi sentire?

Dalla loro risposta inizia un percorso di analisi del cliente, analizzando fattori imprescindibili come abitudini, sesso, età e stile di vita, nonché la loro inclinazione al fumo o la loro totale assenza.

In questo modo è possibile valutare il grado di tolleranza di ciascun cliente, guidandolo dolcemente verso un acquisto attento e consapevole. I sommelier della marijuana possono inserirsi all’interno di grow shop o di canapai di alto livello, come il Barbay Coast di San Francisco o il Cultivating Spirit a Denver.

Oltre a decantare le proprietà di ciascuna variante di cannabis, gli erbaristi suggeriscono il modo migliore di consumarla. Ecco quindi che parte del loro lavoro è anche quello di trovare nuovi sponsor o produttori di vaporizzatori, cartine e filtri adeguati e abbinamenti con vino e altri preparati alcolici.

sommelier della marijuana

Dove lavorano i sommelier della marijuana?

Il termine sommelier non è casuale.

Si abbina bene al tipo di livello medio-alto di cui si vuole impregnare la parola, paragonando la figura professionale a un vero e proprio sommelier di alto livello. Anche il luogo di lavoro è affine alla loro professionalità: i canapai sono spesso molto più simili a dei wine bar di alto livello che a dei grow shop.

La tinta imperante è il rosso scuro, i divanetti in pelle un must have e il tocco vecchia america sempre accennato. Ed ecco che l’immagine dei “Luoghi di perdizione” si trasforma, assumendo una tinta molto più elegante e raffinata.

Anche il cliente abituale è generalmente di reddito medio-alto (o altissimo) e sono davvero improbabili i contatti di questi clienti con la figura tipica del classico fumatore.

È un po’ come paragonare gli abitué del club del distillato a chi beve il whisky del supermercato seduto sul divano di casa.

I canapai più in vista d’oltreoceano puntano a una normalizzazione della clientela, spingendo persone poco avvezze al fumo a dirottarsi verso nuovi lidi di esperienze. Anzi, la missione è ben più vasta: dirottare vecchi mercati ormai saturi (come i fumatori di sigari) a provare nuove esperienze.

Perché il nocciolo della questione è sempre lo stesso: non è il prodotto, ma il modo in cui lo si presenta a fare davvero la differenza.

sommelier della marijuana

Barbay Coast di San Francisco

Come si diventa sommelier della cannabis?

Come tutte le professioni di nicchia, anche il sommelier della marijuana non può essere improvvisato.

In Colorado è nato un istituto apposito, che forma i degustatori di erba e li rende molto più che semplici amatori: li trasforma in degustatori.

Stiamo parlando del Trichome Institute, il cui obiettivo principale è quello di formare gli studenti a una “completa e corretta educazione sulla marijuana”, includendo nozioni di anatomia e biologia delle piante a una fase di analisi e degustazione. Alla fine del percorso di studi viene rilasciata la nomina di Interpening, la fusione fra i termini “interpreting” e “terpenes”.

sommelier della marijuana

Sito web del Trichome Institute

Quanto guadagna un sommelier della marijuana?

Il sommelier della marijuana è una figura di certo non economica da avere, perché la sua formazione lo rende un vero e proprio esperto. Può prevedere gli effetti di ciascuna specie di cannabis, giocare con le dosi e abbinarle a un pasto completo.

Si parte da un minimo di 17 dollari l’ora, per arrivare a un massimo di 20 dollari (circa 18 Euro). Per fare un paragone, un operaio in Italia riceve circa dai 7 ai 10 Euro netti l’ora. Una professione che si presenta remunerativa e ricca di crescita (in tutti i sensi).