Tabacco Kentucky

Almeno una volta nella vita credo che sia obbligatorio provare il tabacco Kentucky, esso possiede un gusto deciso, forte, non adatto a tutti i palati. Si tratta di un tabacco invitante, senza alcun dubbio.

Sicuramente avrete sentito parlare del Mac Baren Nero, prodotto in Danimarca dalla stessa casa che produce simultaneamente anche la gamma Raw, famosa per le cartine per rollare, sia corte che lunghe, sia per i filtri in carta, coni, ecc.

Qualche fumatore più longevo sentirà le proprie orecchie drizzarsi… il tabacco Kentucky infatti, stando ad alcune statistiche, rappresenta ‘”solo” l’1% della produzione globale di tabacco, ed è lo stesso tipo di tabacco che viene impiegato per i sigari Toscano.

Ma partiamo con ordine.

A livello mondiale questa tipologia di tabacco, quasi sconosciuta ai più, viene prodotta al giorno d’oggi in America (nello stato del Tennessee, Kentucky e in Virginia), Africa centrale, Polonia e Italia.

Risale a circa due secoli fa l’introduzione e coltura del Kentucky nella nostra nazione, grazie al contributo di un nobile residente in Toscana: il Granduca Ferdinando III. Lui stesso cominciò varie trattative per poter instaurare una primitiva forma aziendale per produrre sigari.

Cosa prevede la lavorazione del tabacco Kentucky?

La lavorazione del Tabacco Kentucky prevede l’utilizzo del fuoco e sono cinque le fasi che dovrà attraversare per passare dalla terra alle… nostre mani.

  1. Ingiallimento: in questa fase iniziale le foglie che, normalmente, si presentano abbastanza larghe, vengono custodite in un luogo riparato e tenute ad una temperatura ambiente per qualche giorno
  2. Ammarronamento: nella seconda fase, grazie all’utilizzo della corteccia di alcuni alberi in grado di mantenere l’umidità del tabacco, esso entra a contatto con il fumo di queste cortecce. Questo denota la motivazione per cui questo tabacco si presenta con un gusto così forte. Nei giorni in cui verrà attuata questa fase la temperatura non supererà mai i 40°C
  3. Essiccamento della lamina fogliare: la temperatura potrà giungere a 50°C in modo tale da far entrare in contatto le foglie col fumo, stabilizzando così l’aroma
  4. Essiccamento della costola: Il risultato dei precedenti passaggi modifica le foglie rendendole estremamente fragili. I fuochi vengono spenti e le foglie hanno la possibilità di prendere vigore
  5. Rinvincidimento: viene ripristinata l’umidità nelle foglie, conferendo loro un invitante colore marroncino ed elasticità.

Tra i tanti tabacchi a base di Kentucky presenti in commercio vi possiamo consigliare il Mac Baren Nero, il Raw Black, il Drum Original ecc.