cannabis

La cannabis è una pianta dalle caratteristiche foglie appuntite, appartenente alla famiglia delle Cannabinacee e chiamata più generalmente canapa.

Coltivata sotto diverse forme e con finalità diverse, la canapa può essere utilizzata a scopo farmaceutico, medicinale, industriale, tessile e anche ricreativo. Le mille proprietà di questa straordinaria pianta vengono però messe in secondo piano dal suo contenuto di THC, che può portare a creare vere e proprie bombe psicoattive, chiamate cannabis o marijuana.

A differenza della cannabis fumata negli anni 60 e 70 da figure iconiche come Bob Marley, la cannabis si è di fatto evoluta rapidamente in una vera e propria droga, modificata in laboratorio per potenziarne gli effetti.

Agli inizi degli anni 60 la cannabis utilizzata per la combustione aveva infatti una concentrazione di THC che oscillava tra l’1% e il 3% massimo, mentre oggi è possibile trovare canapa con una concentrazione di THC pari al 37%, una dose massiccia e molto lontana dalla cannabis cantata da Bob Marley. Questo processo ha dato il via alla “teoria del 16 percento”, secondo la quale la cannabis non può più ritenersi una droga leggera, bensì una droga pesante a causa della concentrazione ormai smodata di THC al suo interno.

Differenza tra cannabis, canapa e marijuana

Queste tre differenze lessicali portano una notevole confusione, ma vi possiamo dire che cannabis, canapa e marijuana sono la stessa pianta, utilizzata però per scopi diversi. La canapa è infatti una pianta che può essere di sesso maschile o femminile: le piante di sesso maschile sono naturalmente prive di THC, pertanto non portano alcun effetto psicotropo se ingerite o fumate.

Per questa ragione vengono utilizzate nell’industria per produrre tessili, bio-carburanti, farine, e molto altro ancora. Le piante di sesso maschile sono chiamate nel loro nome botanico, ovvero canapa, e commercializzate senza problemi sotto diverse forme. Non è raro trovare infatti al supermercato farine o pasta secca preparata con farina di canapa integrale, del tutto salutari e naturalmente prive di qualsiasi accenno di THC.

Le varietà femminili della canapa sono invece ricche di cannabinoidi in grado di riprodurre la sensazione di “sballo” e leggera dissociazione dalla realtà; in questo caso si parla di Cannabis o Marijuana, la famosa droga leggera che tutti conosciamo.

Effetti psicoattivi della cannabis

La cannabis è nota soprattutto per i suoi effetti sulla mente, che portano una gradevole sensazione di rilassatezza e di alleviamento del dolore fisico e mentale. Questo perché al suo interno contiene dosi massicce di tetraidrocannabinolo (THC) e di cannabidiolo (CBD), due dei cannabinoidi più potenti in natura. Queste particelle si legano alle nostre cellule portando numerosi effetti sul nostro organismo, sia a livello mentale che metabolico.

Il THC è responsabile degli effetti psicotropi (sensazione di sballo mentale) mentre il CBD è usato nella preparazione di medicinali e sedativi.

Benefici della cannabis

pianta di cannabis benefici

La cannabis è nota principalmente per i suoi effetti negativi, ma l’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi è sempre più comune per la terapia del dolore più soft rispetto a un classico oppioide (come la famosissima morfina) e si stanno studiando gli effetti positivi di una somministrazione di CBD per rallentare il corso dei tumori. L’importante è saperla dosare in maniera appropriata, somministrata secondo modalità sicure e controllate.

Gli effetti positivi della cannabis sono però tutti riconducibili alla loro ricchezza di CBD, mentre la presenza di THC non dà alcun beneficio. Per questa ragione la cannabis sativa, quella più utilizzata per il consumo personale, non è la varietà più adatta per assumere in maniera adeguata e controllata queste molecole benefiche.

Effetti negativi della cannabis

La cannabis è ancora oggetto di studi sui reali effetti a lungo termine sul nostro organismo, e benché non esista ancora nessun caso documentato di morte da overdose, possiamo comunque dire che esistono delle correlazioni tra il consumo di cannabis e il peggioramento delle attività cerebrali, soprattutto quelle legate alla memoria e all’apprendimento. Per questa ragione il consumo di cannabis è fortemente sconsigliato a chi soffre di disturbo bipolare o è a rischio psicosi, mentre un consumo saltuario e moderato di cannabis non sembra produrre effetti in soggetti sani che abbiano finito il loro sviluppo psico-motorio (quindi dopo i 25 anni di età).

Effetti della cannabis in base alla metodologia di assunzione

Esistono tre modalità diverse di somministrazione della cannabis: tramite vaporizzazione, fumata in cartine e ingerita.

La vaporizzazione è sicuramente il metodo più sano per assumere cannabis: al di sotto dei valori di combustione è possibile respirare cannabis in maniera più salutare, assorbendo circa il 35% dei cannabinoidi presenti. Gli effetti della cannabis si manifestano subito e durano circa tre ore; in questo modo non solo è più semplice dosare in maniera sicura la quantità di THC e CBD assorbiti, ma saremo in grado di smaltirli velocemente.

cannabis marijuana cime

Anche fumandola si ottengono gli stessi effetti, con in più l’aspetto negativo di assorbire le particelle carbonizzate della pianta e della carta, estremamente nocive per il nostro organismo. Mangiare la cannabis è invece la metodologia di assunzione più rischiosa, perché gli effetti possono comparire improvvisamente dopo due o quattro ore per poi rimanere quasi invariati per le successive 8 ore. Anche l’effetto è più amplificato, e molto spesso si rischia il sovradosaggio; per questa ragione è consigliato di prestare molta attenzione.

Cannabis Light

La cannabis light è la nuova frontiera del consumo legalizzato della cannabis: contenuto quasi inesistente di THC (massimo 0,6% contro il 20% circa della cannabis comune) ed effetti psicotropi assenti. Per questa ragione è stata definita la “cannabis che non sballa”, ed è sempre più richiesta in Italia.

La cannabis Light è legale in Italia?

La cannabis light è attualmente in vendita in oltre 350 negozi in tutta Italia, perché è andata a collocarsi in un vuoto normativo: un limbo in cui è legale vendere la marijuana come “materiale per uso tecnico non atto alla combustione” ma non è legale fumarla. Significa che è possibile comprarla come semplice oggetto da collezione o di ricerca, ma non è possibile quindi utilizzarla a scopi ricreativi.

Il paradosso burocratico nasce dal fatto che la marijuana leggera può essere venduta se rispetta le ultime indicazioni in materia di coltivazione a scopo industriale, ovvero se presenta un limite massimo di concentrazione di THC pari allo 0,6%. Via libera alla compravendita delle infiorescenze di canapa, ma vietato fumarle quindi.

Quanti tipi di cannabis esistono?

Della cannabis esistono tre varietà principali, utilizzate per scopi diversi: La cannabis Sativa, la Ruderalis e la Indica. Queste tre varietà differiscono per forma e per sostanza, venendo apprezzate in contesti del tutto diversi gli uni dagli altri: scopriamoli insieme.