Il Lussemburgo è il primo paese in Europa a legalizzare l’autoproduzione di cannabis a uso personale. Una svolta quasi epocale per un mercato, quello dei cannabinoidi, che troppe volte deve fare i conti con il mercato nero e lo sfruttamento di risorse.

Con questa decisione del governo lussemburghese, i cittadini saranno autorizzati a coltivare fino a quattro piante di cannabis nelle loro case o nei loro giardini.

Non solo, perché sarà permesso anche il commercio di semi senza alcun limite di quantità o sui livelli di Tetraidrocannabinolo (THC) e sarà, quindi, possibile acquistarli nei negozi o importarli.

La lotta al mercato illegale

A spiegare la decisione del Lussemburgo, ci ha pensato Sam Tamson, ministro di giustizia, che ha descritto questa scelta come un primo passo necessario alla regolamentazione del settore: “Abbiamo pensato che dovevamo agire, abbiamo un problema con le droghe e la cannabis è la droga più usata ed è una grande parte del mercato illegale”.

Ancora Tamson: “Vogliamo iniziare permettendo alle persone di coltivarla in casa. L’idea è che un consumatore non si trovi in una situazione illegale se consuma cannabis e che noi non sosteniamo l’intera catena illegale, dalla produzione al trasporto alla vendita, dove c’è molta criticità. Vogliamo fare tutto il possibile per allontanare sempre più persone dal mercato nero illegale”.

Insomma, la scelta fatta dal governo lussemburghese è prevenire l’importazione e l’acquisto dal mercato nero illegale in cambio di una filiera interna e autoprodotta di cannabis.

Come funzionerà la legge?

La nuova legge, al momento, non permetterà il consumo o il trasporto di prodotti a base di cannabis in pubblico né autorizzerà la commercializzazione di articoli che non siano semi.

Ad ogni modo, il consumo o il trasporti di una quantità fino a 3 grammi non sarà più considerata un reato penale ma verrà classificato solo come infrazione con pene ridotte a soli 25 euro.

Basti pensare che, attualmente, il possesso di una piccola quantità di cannabis prevede una multa che va dai 21 ai 2.500 euro.

Secondo quanto raccolto da fonti del governo, la scelta di legalizzare l’autoproduzione è stata guidata dal desiderio di liberalizzare il consumo e la coltivazione “tra le proprie quattro mura”, anche se appare evidente come si tratti solo del primo passo verso una nuova regolamentazione della gestione della cannabis da parte dello stato.

Come il Lussemburgo, anche Malta si prepara a intraprendere la strada dell’autoproduzione di 4 piante per famiglia, il possesso di 7 grammi per gli adulti senza nessuna conseguenza e istituzione dei Cannabis Social Club, mentre in Italia tutto è in mano al Referendum previsto per la prossima primavera.

La stessa strada è stata intrapresa dall’Italia che si è vista bocciare dalla destra la proposta di depenalizzare l’autoproduzione di cannabis.

La risposta è stata un referendum che ha visto la partecipazione da record di oltre 630 mila firme raggiunte fino a oggi (qui il link con tutte le info per firmare) e che saranno consegnate il prossimo 28 ottobre per arrivare al voto tramite referendum.

Insomma, il Lussemburgo ha aperto la strada in Europa, Malta si prepara a seguire questo percorso e l’Italia è disposta a fare il possibile (e l’impossibile) per non perdere altro tempo prezioso.