marijuana vs benzodiazepine

L’ansia è una costante nella vita di molte persone. Di base, averne un po’ non fa male. Si tratta infatti di una sana “difesa” da mettere in campo quando ci si trova in situazioni nuove o di difficoltà. Non bisogna però esagerare. Quando l’ansia diventa eccessiva, si ricorre spesso a rimedi esterni. C’è chi sceglie le benzodiazepine – i farmaci più prescritti in Italia – e chi, invece, si informa sugli effetti anti ansia della marijuana.

Cosa bisogna dire in merito? Se vuoi saperne qualcosa di più, seguici nelle prossime righe!

La cannabis nelle pratiche mediche

Di certo c’è che, negli ultimi anni, stanno crollando le politiche probizionistiche relative all’utilizzo della marijuana. Questo sta portando sempre più persone a informarsi sulle sue proprietà mediche, comprese quelle anti ansia. Il quadro appena descritto ha alle spalle diverse ricerch scientifiche. Si comincia a parlare seriamente degli effetti anti ansia della marijuana perché si sa di più sugli effetti dei cannabinoidi sul nostro corpo.

Nel novero delle scoperte più interessanti è senza dubbio possibile ricordare le maggiori informazioni sull’interazione tra ΤHC e CBD, i due principali metaboliti della cannabis. Oggi come oggi, la cannabis è disponibile come medicinale in diverse zone del mondo.

Può esere acquistata senza problemi a fronte di una semplice prescrizione medica. Prescritta spesso ai pazienti con problemi di dolore cronico, rappresenta una valida soluzione anche per chi soffre di ansia. La domanda sorge spontanea a questo punto. Quando si leggono queste parole, è impossibile non chiedersi se la marijuana possa sostituire le benzodiazepine nel trattamento dell’ansia.

Per capirlo è bene approfondire un attimo il comportamento della cannabis in confronto a quella che si può definire come una delle più comuni classi di farmaci.

Come funziona l’ansia?

Quando utilizziamo il termine “ansia”, inquadriamo uno spettro di disturbi dell’umore che possono provocare in chi li vive in prima persona fastidiose sensazioni di paura e di preoccupazione. Questo quadro influisce sulla vita quotidiana, causando problemi di nervosismo generalizzato.

In generale, si possono distinguere il disturbo d’ansia generalizzato, ossia uno stato irrazionale di preoccupazione per gli eventi quotidiani, e il disturbo d’ansia sociale. Quest’ultimo, in poche parole, è un disturbo che porta a vivere male l’idea del giudizio degli altri.

Esiste anche il disturbo ossessivo compulsivo, che vede il paziente ripetere nella suddetta modalità delle azioni che lo fanno sentire “sicuro” o che dissipano dei dubbi che lo attanagliano.

Le benzodiazepine, classe di farmaci che comprende presidi come lo Xanax e il Valium, agiscono legandosi ai recettori GABA-A del cervello. Ciò significa che vengono bloccati i meccanismi di eccitazione del sistema neurale.

marijuana vs benzodiazepine

Le benzodiazepine sono pericolose?

Quando si parla della differenza tra marijuana e benzodiazepine nel trattamento dell’ansia,  è interessante notare che i farmaci appena citati sono classificati a livello 4 nella tabella statunitense dei presidi che provocano dipendenza e senza potenziale medico.

La marijuana, invece, si trova a livello 1. Il quadro potrebbe far pensare che le benzodiazepine siano più pericolose della cannabis. Questo non è sempre vero. Questi farmaci, infatti, sono spesso legati a casi di overdose e, soprattutto, a situazioni di dipendenza fisica o psicologica.

Gli effetti collaterali dell’eccessiva assunzione di benzodiazepine sono diversi e possono riguardare l’insorgenza di sonnolenza, di confusione e di vertigini. C’è anche chi lamenta offuscamento della vista.

In caso di abuso cronico, invece, si può parlare di insonnia perenne o di anoressia. La cannabis, invece, è molto più sicura. Non si parla infatti di decessi da sovradosaggio. La sua classificazione nella categoria 1 deriva da una forte distorsione. Diverse ricerche hanno dimostrato che, dal punto di vista della tossicità, la cannabis è davvero a basso rischio se confrontata con eroina, cocaina, nicotina, alcol. Per quanto riguarda il caso specifico dell’alcol, uno studio ha dimostrato che la cannabis è 104 volte meno pericolosa.

Da ricordare inoltre è il risultato di una ricerca i cui dettagli sono stati pubblicati sulla rivista Biological Psychiatry. Lo studio in questione ha coinvolto 100 persone, 50 delle quali fumatori regolari di cannabis. In loro, è stato individuato un livello di ansia minore.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che la cannabis si lega ai medesimi recettori neurali indirizzati dalle benzodiazepine.

Da specificare sono anche gli esiti raggiunti negli studi dedicati agli effetti del CBD – o cannabidiolo – ossia il metaboliva non psicoattivo della cannabis. Secondo diverse ricerche, tra le sue proprietà è possibile includere anche efficacia anti ansia.

Buoni risultati sono stati raggiunti in ricerche dedicate al trattamento dell’ansia sociale e della paura di parlare in pubblico.

 

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