Ogni volta che si parla di cannabis si tende a racchiudere in un solo macro-argomento un unico prodotto: per gran parte delle persone, infatti, il termine rimanda a quell’erba illegale destinata a essere comprata e venduta al mercato nero.

Non serve essere degli esperti per capire che la realtà non è assolutamente questa.

Vi basta, infatti, una semplice ricerca su Google per conoscere altre due varietà della pianta di canapa che si distinguono l’una dall’altra per la composizione chimica e l’effetto sul consumatore: la sativa e la indica.

In quest’articolo andremo a vedere le differenze tra cannabis light e illegale, gli effetti che hanno sulla persona e perché non possono (e non devono) essere identificate sotto la stessa medesima definizione.

La differenza chimica

piantagione cannabis
Herbal Cannabis Plants at a CBD Oil Hemp Marijuana Farm in Colorado

Per distinguere una pianta di canapa light da una illegale, si prende in esame la percentuale di concentrazione del tetraidocannabidiolo.

La legge 242 del 2016 distingue che una percentuale di THC superiore allo 0,5% rende la pianta e il suo derivato illegali a tutti gli effetti sul suolo italiano.

Discorso inverso se la percentuale è inferiore: in questo caso, la legge non riconosce il prodotto come stupefacente e ne garantisce la circolazione legale su tutto il territorio nazionale.

La cannabis light non va confusa con il suo parente “stupefacente” perché ha un ridotto contenuto di THC e il suo effetto non sarà psicoattivo come quello di altre sostanze che si assumono per cercare lo sballo.

Ecco, dunque, la differenza più lampante tra un prodotto light e uno dagli effetti psicoattivi.

Il primo, infatti, non provoca euforia e non altera i livelli di concentrazione della percezione spazio-temporale, al contrario, ha un impatto diverso sul consumatore grazie alle sue elevate concentrazioni di cannabidiolo.

La presenza del cannabidiolo

pianta cannabis
Shot of marijuana growing inside of a grow room

Ciò che garantisce la legalità del prodotto è la presenza del CBD (cannabidiolo) nel trinciato.

Questo ha degli effetti rilassanti sul fumatore, tanto che la scienza medica ha eseguito alcuni studi per dimostrare le proprietà della cannabis light nel contrasto di forme d’ansia, depressione e panico.

Non solo, perché i suoi effetti rilassanti la rendono applicabile in ambito medico per altri trattamenti di vario tipo come il dolore cronico o le malattie terminali in stadio avanzato.

Un’altra distinzione riguarda, invece, proprio gli effetti a lungo termine sulla salute del consumatore: da un lato abbiamo la cannabis illegale che innesca forme di dipendenza e deficit cognitivi (rischio maggiore negli adolescenti).

Mentre dall’altro abbiamo la cannabis legale che, come abbiamo visto poco sopra, sembra sia dotata di proprietà protettive, analgesiche e antinfiammatorie.

I benefici della legalizzazione della cannabis light

foglie cannabis su sfondo giallo
yellow background with marijuana plant

La capacità di distinguere tra cannabis legale e illegale ha permesso al consumatore di conoscere le qualità del prodotto che si trova sul mercato legale.

Tra questi c’è, senza dubbio, l’apertura di grow shop fisici e virtuali che permette al consumatore di verificare le caratteristiche di un prodotto a norma di legge.

L’acquirente è tutelato da un punto di vista legale e, al tempo stesso, ha la certezza di acquistare canapa dalle proprietà rilassanti, benefiche e senza alcun effetto stupefacente.

Discorso totalmente diverso per il mercato nero, poiché l’acquirente non ha la minima idea di cosa il venditore gli sta proponendo sia in termini di legalità che da un punto di vista di contenuti psicoattivi nella marijuana venduta.

Su questo discorso è bene aprire una breve parentesi su una terza varietà di canapa: la cannabis sintetica.

Non sono ancora stati fatti studi approfonditi sugli effetti di questo cannabinoide sintetico, ma è bene cautelarsi e preferire prodotti light acquistati in store fisici o virtuali.

Gli unici studi al momento in corso, infatti, non sembrano essere convincenti per i prodotti sintetici. Si parla di una connessione tra l’assunzione di cannabinoidi sintetici e l’insorgenza o il peggioramento di stati di psicosi.

Ecco dunque perché, vale sempre la pena preferire prodotti con CBD evitando “creazioni” sintetiche o prodotti che vanno contro la legislazione italiana.