La Direttiva sui Prodotti del Tabacco (Tpd) o Direttiva Europea sui Prodotti del Tabacco (EUTPD) (2014/40/UE) è una direttiva dell’Unione Europea che legifera sulla vendita e sul merchandising del tabacco e dei prodotti correlati al tabacco in tutta l’UE.

Arrivata in Italia nel 2017, la Tpd ha come obiettivo quello di garantire un elevato livello di protezione della salute per i cittadini europei.

La Direttiva è entrata in vigore il 19 maggio 2014, ma è diventata praticamente applicabile negli Stati membri dell’Unione Europea solo il 20 maggio 2016 (fatta eccezione per l’Italia, dove invece è diventata legge soltanto il 20 maggio 2017).

Tpd: cosa copre?

La Tpd copre la produzione, la presentazione e la vendita di tutti i prodotti correlati al tabacco, incluse le sigarette, il tabacco da rollare e le sigarette elettroniche.

Per affrontare una situazione che stava diventando sempre più fuori norma, l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno adottato varie misure di controllo del tabacco sotto forma di legislazione, di raccomandazioni e di campagne di informazione.

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In sintesi, le politiche della Direttiva sui Prodotti del Tabacco coprono la regolamentazione dei prodotti del tabacco sul mercato dell’Unione Europea (ad esempio l’imballaggio, l’etichettatura e gli ingredienti), le restrizioni pubblicitarie per i prodotti del tabacco, la creazione di ambienti senza fumo, le misure fiscali, le attività contro il commercio illegale e l’acquisizione di campagne antifumo.

Con specifico riguardo alle sigarette elettroniche, la Tpd nel 2017 ha introdotto nuove regole che garantiscono:

  • Standard minimi di sicurezza e di qualità.
  • Offerta di informazioni ai consumatori sui prodotti contenenti nicotina.
  • Messa in atto di tutte le protezioni necessarie per impedire ai giovanissimi e ai giovani di iniziare ad utilizzare questi prodotti.

Tpd nel 2017: quali nuove regole sono state introdotte in Italia?

A partire dal 20 maggio 2017 qualsiasi prodotto contenente nicotina, e relativo alle sigarette elettroniche, deve:

  • Limitare il volume massimo dell’e-liquid in un singolo contenitore di 10 millilitri.
  • Limitare la capacità dei serbatoi a non più di 2 millilitri.
  • Limitare la concentrazione di nicotina degli e-liquid a non più di 20 milligrammi.
  • Essere a prova di bambino e di eventuali manomissioni.
  • Non contenere taurina, caffeina o coloranti.
  • Essere presentato all’MHRA prima che possa essere venduto.
  • Includere avvertenze e informazioni pertinenti.

Tra l’entrata in vigore della direttiva (20 maggio 2016) e la data limite (20 maggio 2017), i rivenditori hanno dovuto vendere tutte le eventuali scorte di prodotti non conformi alla Tpd.

A partire da maggio 2017 invece i consumatori non sono stati più in grado di acquistare prodotti non conformi all’interno dell’Unione Europea.

Alcuni marchi, che non sono stati in grado di soddisfare i nuovi requisiti in tempo, sono spariti dagli scaffali.

Cosa è cambiato in tre anni per il mercato delle e-cigarettes?

In Italia, l’entrata in vigore della Tpd ha comportato l’invio di molti prodotti in laboratori per test e certificazioni.

Gli e-liquid inoltre, rispetto al passato, contengono solo ingredienti di altissima qualità, quindi sono più sicuri.

I prodotti non conformi alla Tpd sono stati rimossi dagli scaffali: ciò ha comportato una riduzione significativa della gamma di e-liquid disponibili per l’acquisto.

Le bottigliette da 30 millilitri sono state ritirate e sono state sostituite con quelle da 10 millilitri, mentre i serbatoi sono stati ridotti in maniera tale da raggiungere al massimo 2 millilitri.

Cosa cambierà nel prossimo futuro?

L’Unione Europea sta attualmente interrogando i suoi membri per avere un feedback sull’attuale Tpd.

Un rapporto completo dovrebbe essere finalizzato entro maggio 2021, ma la posizione dell’UE sulla futura legislazione sarà determinata anche dalla COP dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che dovrebbe deliberare al più tardi entro la fine del 2020.

Sono tuttora in corso numerosi studi. La direttiva per uno degli studi è decisamente negativa e chiede agli scienziati di indagare:

  • Sull’uso delle sigarette elettroniche e sui loro effetti nocivi per la salute, sia a breve sia a lungo termine.
  • Sui rischi associati alla loro progettazione tecnica e alla loro composizione chimica (ad esempio numero e livelli di sostanze tossiche).
  • Sul quadro normativo dell’Unione Europea esistente (ad esempio concentrazione e limiti di nicotina).
  • Sul ruolo di passaggio al fumo/inizio del fumo (in particolare concentrandosi sui giovani).
  • Sul loro ruolo nella cessazione del fumo di tabacco tradizionale.

Tpd 2021: in che modo potrebbe influire sui vapers?

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Al momento ci sono pochissime informazioni su cosa potrebbe essere incluso nella Tpd 2021.

Tuttavia sono emersi alcuni indizi, ad esempio dalle recenti discussioni avvenute nel Parlamento dell’Unione Europea, così come alcune citazioni chiave che lascerebbero presagire un futuro molto nero:

Le sigarette elettroniche possono essere meno dannose, secondo alcuni rapporti, ma sono ancora velenose.”

Ecco quindi cosa potrebbe essere incluso nella Tpd 2021:

  • Divieto di aggiungere sapori: diversi paesi dell’Unione Europea hanno già vietato i sapori nello svapo e, uno di questi, ha riferito la propria esperienza all’Unione Europea. C’è quindi chiaramente un appetito, e un interesse per questo, in alcune parti dell’Unione Europea.
  • Tassazione: anche se non si sa ancora cosa accadrà con la tassazione, un recente rapporto di Ecig Intelligence ha rilevato che la maggior parte dei paesi dell’Unione Europea è a favore di una tassa uniforme sullo svapo. Ciò potrebbe avvenire separatamente nella revisione della direttiva europea sulle accise del tabacco.
  • Ulteriori restrizioni pubblicitarie: è ancora consentita una pubblicità limitata (esempio: poster nei negozi), ma nella Tpd 2021 questa “libertà” potrebbe essere ulteriormente limitata.

Un potenziale scenario, decisamente peggiore di questo, è quello in cui l’Unione Europea adotta le stesse normative degli Stati Uniti, portando di fatto ad un divieto sulla maggior parte dei prodotti.

In alternativa, il costo della conformità potrebbe diventare così alto che, solo le aziende del tabacco, saranno in grado di continuare a fornire sigarette elettroniche, soffocando così l’innovazione, schiacciando la concorrenza e portando a prezzi più elevati per i vapers.

Non ci resta quindi che aspettare il 2021 per vedere quali saranno gli aggiornamenti reali della Tpd, anche se le prospettive sono tutt’altro che rosee.